Sab. Giu 7th, 2025

La Guerra Tecnologica tra Stati Uniti e Cina: Il Caso ByteDance e il Blocco dei Chip

guerra cina usa tiktok

E’ guerra al fondatore di TikTok

La competizione tra Stati Uniti e Cina non si combatte più solo sui fronti economico e geopolitico, ma si è spostata sul terreno della tecnologia. Al centro di questa guerra tecnologica c’è l’intelligenza artificiale (IA), un settore cruciale per il dominio globale del prossimo futuro. Gli Stati Uniti, nel tentativo di contenere l’ascesa della Cina, hanno implementato una strategia volta a privare Pechino delle tecnologie più avanzate, in particolare i chip di ultima generazione, fondamentali per la formazione e lo sviluppo di modelli di IA.

Il Caso ByteDance: Una Vittima Eccellente

ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok, si trova a fronteggiare direttamente queste restrizioni. L’azienda ha annunciato un ambizioso piano di investimento di oltre 12 miliardi di dollari entro il 2025 per potenziare la sua infrastruttura di intelligenza artificiale. Tuttavia, l’accesso ai chip più avanzati, come i processori Nvidia di ultima generazione, è ostacolato dai controlli sulle esportazioni imposti da Washington.

Gli Stati Uniti hanno consentito alle aziende cinesi di acquistare solo versioni depotenziate dei chip, come l’H20 di Nvidia, progettato appositamente per rispettare le restrizioni statunitensi. Questa limitazione mira a frenare lo sviluppo tecnologico della Cina, impedendole di acquisire le risorse necessarie per competere alla pari nel campo dell’intelligenza artificiale.

La Strategia di Sopravvivenza di ByteDance

Nonostante queste difficoltà, ByteDance ha elaborato strategie alternative per aggirare le restrizioni. Tra queste, il leasing di chip attraverso contratti con fornitori di data center di terze parti. Tuttavia, anche questa opzione è stata recentemente ostacolata dall’amministrazione statunitense, che ha imposto nuove regole per verificare la proprietà e il controllo dei chip utilizzati dalle aziende cinesi.

Parallelamente, ByteDance sta investendo significativamente nei fornitori locali, come Huawei e Cambricon, per soddisfare le sue esigenze di calcolo domestico. Questo include l’utilizzo di chip cinesi per compiti di “inferenza”, essenziali per far funzionare grandi modelli linguistici come il chatbot IA Doubao, che ha rapidamente conquistato il mercato interno con 71 milioni di utenti attivi mensili.

La Geopolitica di TikTok

La pressione su ByteDance non si limita all’accesso ai chip. TikTok, la sua app più popolare, è diventata un simbolo della rivalità tra Stati Uniti e Cina. Il governo americano ha imposto una finestra di 75 giorni per trovare un accordo che preveda una proprietà statunitense parziale della piattaforma, evidenziando la volontà di controllare uno dei maggiori successi digitali cinesi.

L’amministrazione Trump ha inoltre suggerito tariffe contro la Cina se quest’ultima si rifiutasse di accettare un accordo su TikTok. Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia volta a limitare l’espansione tecnologica cinese, proteggendo al contempo gli interessi delle aziende statunitensi.

Un Futuro Incerto

Le restrizioni statunitensi rappresentano una sfida significativa per ByteDance, ma anche per l’intero ecosistema tecnologico cinese, che si trova costretto a sviluppare soluzioni interne o a dipendere da tecnologie meno avanzate. Tuttavia, ByteDance sta cercando di anticipare queste difficoltà con ordini massicci di chip per soddisfare le sue esigenze del 2025. Se guardiamo i dati delle big tech però si nota che nel 2024, ByteDance ha ordinato circa 230.000 chip Nvidia, per lo più H2os, Microsoft invece ha acquistato 485.000 dei più avanzati chip “Hopper”  e Meta  224.000.

In un mondo sempre più dominato dall’intelligenza artificiale, la guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina non riguarda solo l’economia, ma anche il controllo del futuro. Privando la Cina delle migliori tecnologie, Washington punta a rallentare il suo sviluppo e a mantenere la supremazia nel settore.

Autore

  • francesca romana testi

    Sono Francesca Romana Testi, giornalista con una laurea in Comunicazione Internazionale. Ho condotto telegiornali e trasmissioni di politica, sport e cronaca, imparando l'importanza della narrazione visiva e della comunicazione omnichannel. Oggi mi dedico al brand journalism, il ponte tra giornalismo e comunicazione, per creare connessioni autentiche ed etiche. Nel mio blog esploro le sue applicazioni e tecniche, con uno sguardo sempre attento a tecnologia, innovazione e trend del settore.

    Visualizza tutti gli articoli

di Francesca Romana Testi

Sono Francesca Romana Testi, giornalista con una laurea in Comunicazione Internazionale. Ho condotto telegiornali e trasmissioni di politica, sport e cronaca, imparando l'importanza della narrazione visiva e della comunicazione omnichannel. Oggi mi dedico al brand journalism, il ponte tra giornalismo e comunicazione, per creare connessioni autentiche ed etiche. Nel mio blog esploro le sue applicazioni e tecniche, con uno sguardo sempre attento a tecnologia, innovazione e trend del settore.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *